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Un trattore grintoso
Torna alla galleryLe colline del Roero sotto il sole settembrino, i filari di viti, i colori ed i profumi d'un autunno appena iniziato mi riportano indietro nel tempo e precisamente al 1987.
Era l'anno in cui mi preparavo ad affrontare la maratona di New York e quindi correre su e giù per la collina faceva molto bene al mio cuore, aumentando la resistenza fisica. Quella domenica mi trovavo nei pressi di Monticello d'Alba, famoso per il pregiato vino "Roero Arneis". Mentre gareggiavo ero sicura di piazzarmi bene poiché non vedevo altre donne nella mia categoria. Ma una spada di Damocle pendeva ormai sulla mia testa. Di certo non potevo immaginare quello che mi sarebbe successo un'ora dopo!
Mentre correvo sulla strada sterrata lungo le vigne, il mio sguardo fu rapito da un piccolo trattore che armoniosamente, con passi corti, riusciva ad entrare con grandissima abilità negli stretti filari dei vigneti. Andava su e giù per la vigna alla velocità della luce e sembrava un trattore fantasma, perché non si vedeva il conducente. Alla fine notai qualcosa che si muoveva sul sedile, e con enorme stupore capii che si trattava d'un bambino. Questi si muoveva pienamente sicuro di sé, dimostrando un'energia straordinaria. Per queste caratteristiche si poteva definire bambino "d'altri tempi", così forte e temprato rispetto a quelli della nostra era spesso gracili e viziati!
Mentre correvo, continuavo a riflettere e mi convincevo che crescere a contatto con la natura migliora la qualità della vita. Mi strabiliavano le "acrobazie" di tal portento di piccolo uomo a bordo del suo trattore. Pensavo che mi sarebbe piaciuto ritornare bambina. Mi rivedevo come una piccola Heidi. In tal senso scorrazzavo felice per i campi col mio aquilone colorato, ma non solo! Coadiuvavo soprattutto i miei genitori nelle faccende domestiche e nel lavoro dei campi. Tale educazione a un lavoro precoce, sotto certi aspetti deleterio, mi avrebbe fatto anche molto bene. Sono certa che avrebbe rafforzato il mio carattere, facendomi sentire più sicura di me stessa. Rispetto alle mie coetanee sarei probabilmente cresciuta più in fretta, ma non avrei avuto più paura di nulla affrontando con più coraggio gli eventi nefasti della vita!
Passo adesso a raccontarvi perché mi trovavo lì. A quell'epoca ero iscritta ad una società podistica e, come in una grande famiglia, ogni occasione era buona per festeggiare! Tutti gli anni con l'arrivo dell'autunno eravamo ospiti presso l'azienda agricola d'un nostro amico. Questi ci destinava gli ultimi filari e la nostra vendemmia era anche premiata. Sotto un fantastico pergolato ci attendeva una meravigliosa tavolata. Svariate erano le vivande servite e quell'ottimo Arneis si accompagnava perfettamente a tutto quel ben di Dio! Ma quell'anno fu un compito sofferto! Dopo la gara cominciai a raccogliere i grappoli. Poco dopo mi dissero che, stranamente, i vincitori dovevano anche conquistarsi il posto a tavola! Mi fecero notare quel trattore di cui un'ora prima avevo ammirato i "virtuosismi". Con estrema naturalezza mi dissero che dovevo consegnare alla padrona di casa una cassetta d'uva. Mi invitarono così a salire a bordo del trattore per andare a recuperare il tutto in fondo alla vigna. Ripensai al bambino di prima, e un po’ seccata ma armata di coraggio, mi buttai in questa impresa. Cominciai così la discesa spericolata.
Era la prima volta che manovravo un trattore ed ero convinta d'andare verso il baratro. Quando compresi d'essere ancora intatta aumentai la velocità e ben presto arrivai al casolare. La trippa che assaporai poco dopo fu davvero speciale e indimenticabile. La paura e la rabbia appena passate cedettero il posto al piacere del convivio. Fui contenta d'essere stata al gioco rispettando le buone regole della vita di squadra. Nella vita le sorprese non mancano mai anche nelle situazioni più liete. Allora, senza perderci d'animo, dobbiamo superare le difficoltà con tutta la nostra forza interiore. La nostra auto va in panne? Ebbene, un trattore può comunque riportarci a casa!