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LA FOTO DELLA MIA 500
Torna alla galleryHo ritrovato la fotografia della mia prima macchina: una 500. E' una foto di un formato anomalo, quadrata, 9x9, con uno stretto margine bianco che reca la data, 69 JAN. Sono passati alcuni mesi dalla maturità classica. Se dico adesso che ho fatto la maturità nel '68 tutti pensano a scontri, proteste, rivoluzioni, ma nel mio collegio di Milano le novità giungevano attutite e solo all'Università ho capito cos'era il Sessantotto.
Poi, forse, non tutti sanno che è stato l'ultimo anno in cui si portavano tutte le materie e i famosi "riferimenti" agli anni precedenti, che, naturalmente, mi hanno chiesto. Dato che alla fine della I liceo avevo perso il testo del XIX Libro dell'Odissea, mio padre pensò bene di ricomprarmelo per l'esame. E i commissari, alla vista di un libro intonso, decisero di partire proprio dalla traduzione del Canto di Euriclea...tanto per mettermi a mio agio! Per fortuna l'avevo studiato! Sono stata promossa, ho preso la patente e mi hanno poi regalato la macchina.
La foto rappresenta una 500 blu, con il tettuccio apribile nero: non è nuova, ma sembra brillare. Nell'atto di aprire la portiera ci sono io, capelli castano chiari, lunghi e dritti, come si usano adesso, solo che allora non li stiravamo con la piastra, ma asciugavamo i capelli girandoli a bande attorno alla testa, alla "svedese" (chissà se le Svedesi lo hanno mai saputo?).
Indosso un cappottino blu in tinta con la macchina, proprio anni Sessanta, piuttosto corto e sicuramente sotto avevo la minigonna. I mocassini col tacco alto forniscono una bella prospettiva di altezza rispetto alla macchina. Lo sfondo mostra una casa tinteggiata di verde scuro, con una finestra chiusa da inferriate nere, uno zoccolo grigio che sembra continuare e riflettersi nel grigio del marciapiede e dell'asfalto.
Ricorda i paesaggi urbani di un famoso pittore del Novecento, ma, mi spiace, non vedrete la fotografia...non corrisponde ai canoni del concorso... E poi non è una foto allegra, ma forse la tristezza che adesso associo all'immagine deriva dal fatto che un dicembre di qualche anno dopo la 500 mi è stata rubata (perché era una delle macchine più ricercate sì, ma anche dai ladri!) e non fu più ritrovata.
Mi aveva accompagnato nelle prime uscite serali "indipendenti", al cineforum, a trovare le amiche in Val Curone, mai però ad incontrare il “moroso” di Torino a metà strada, come avrebbe voluto lui: femminista sì, ma sono gli uomini che si devono muovere!
Ricordo poi di aver affrontato le strade con la mia 500 per le prime supplenze ad Omegna, a Vogogna, a Suno, con la nebbia, la neve e il ghiaccio... mai avuto un incidente, ma spesso tanta paura!
Con la mia 500 blu ho seguito il camion dei traslochi sulle curve del Lago d'Orta, ho accompagnato il mio fratellino a scuola, mio padre a pescare, tutte le amiche che non prendevano mai la patente e...mia madre, che è sempre stata convinta che la macchina servisse per portare le persone dalla soglia di casa precisamente a destinazione, senza fare un passo.
Ho avuto un'altra 500 negli anni Novanta, turchese, ma non era la mia "classica", mentre oggi ho una 500 nuovissima, azzurro cuor leggero:è di nuovo lei, il ritorno di un mito!